Pagina:Lettere e testimonianze dei ferrovieri caduti per la patria, 1921.djvu/52

67 MOLONE Augusto, Operaio del Servizio Materiale e Trazione, Caporale 41° Fanteria jt jt Non ci manda dal sepolcro che una parola di dolorosa accettazione, come tanti umili ai quali le ragioni del sacrificio alla Patria, avendone ricevuto così poco, non potevano esser ben chiare. È alla controffensiva trentina sull’Altipiano di Asiago, nel Giugno ’16, sul Magnaboschi. «Sono stanco morto; son quattro giorni che non facciamo che andar su e giù per queste montagne assai ripide e molto tristi nel particolare. Credetemi, proprio mi sembra un sogno resisièrla questa vita. In ogni modo coraggio e avanti». Non si aspettava di andar così presto al fronte. «Che differenza da giovedì scorso ad oggi! * scrive, la prima settimana. Tre giorni dopo, nei terribili combattimenti di Monte Zovetto, uno squarcio di schrapnel al collo c al torace immola la sua giovine vita. Più compassionevoli di tutte, queste morti non confortate dalla consapevolezza di servire alla giustizia, dalla fede nella Patria immortale. Ma hanno avuto il loro peso nella vittoria; hanno uguale diritto alla gratitudine dei redenti e degli scampati. MORELLI Oreste, Applicato del 9° Reparto Approvvigionamenti, Soldato 148° Fanteria jt jt In guerra dal Maggio *15, la sua vita di combattente culminò nella presa di Gorizia.