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GRADI Nilo, Frenatore, Caporale 271° Fanteria, 1ᵃ Sezione Lanciatorpedini, prescelto per il Corso Allievi Ufficiali
Scriveva nei giorni della grande offensiva sulla Bainsizza:
26 Agosto ’17. «Qua si avanza a bracciarm. Non si trova nemmeno un austriaco. Sono molto contento e sto benissimo».
23 Agosto ’17. «Quando sarò a destinazione (doveva partire per il Corso Allievi Ufficiali) vi dirò quanti prigionieri ha fatto l’Italia. Uno sproposito! Gli austriaci tutti dormivano e gli italiani, senza quasi punte perdite, presero un mondo di prigionieri. Il giorno dopo venivano di rincalzo colle automobili e rimanevano prigionieri senza che se ne accorgessero. Siamo alla fine, perchè gli austriaci, quando possono, vengono tutti prigionieri».
In questa speranza si è sacrificato.
LEPRI Aldo, Applicato del Servizio Materiale e Trazione, Sottotenente 121° Fanteria
Era il più giovane ufficiale di quel 121° che fu decimato dagli assalti alla «trincea dei morti» sul terribile Carso del ’15, il più crudele di tutta la guerra. Ma là se ne consumavano tanti degli ufficiali, che a venti anni, il Lepri rimase perfino il più anziano e tenne comando di compagnia.
Del resto ne dimostrava anche meno; magrolino, di tratti dolci e sensibili, anima di fanciullo.
Giacomo Venezian fu suo Maggiore. Il glorioso volontario, quasi vegliardo, amò quell’ufficialetto ragazzo che aveva ancora il «viso di mamma» ma tanta devota maturità nelle azioni. E lasciò nell’animo del suo subordinato un ricordo incancellabile.