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star più tranquilla che puoi, perchè, te lo giuro, non ho nulla da desiderare. La vita borghese non la invidio no: questa è per me la vita, questo è il mio dovere, e mi preparo per compierlo nel miglior modo. Non dico questo perchè sia indifferente con te, non lo pensare perchè ti adoro: soltanto bisogna abituarsi anche a star lontano dai nostri cari. Quando poi si avrà la fortuna di ritornare, avremo piacere di aver vissuto una vita come quella del soldato. L’imboscato non proverà nessuna soddisfazione; si troverà a vivere quella stessa vita che tanto in tempo di pace come in tempo di guerra ha trascorso, senza aver poi l’animo in pace. Credi mia cara, son così contento di aver preso questo cammino, che non saprei quale altra vita invidiare».

24 Luglio ’17. «Tu desideri la pace; anch’io, non per me quanto per tante persone, per tutta l’umanità. Non possiamo farci niente per ottenerla; altro che vincere; più aspra sarà la lotta, più soddisfatti saremo dopo». 18 Ottobre ’l7. Zona di guerra. «Questa vita è molto meglio di quella come istruttore a Parma. Ho appreso più in questi tre giorni che in cinque mesi di corso: la realtà è tutt’altra di quel che uno si può immaginare....

Dio mi aiuterà sempre, lo spero con certezza. Credete, quésta è una vita che mi piace; non ci sono gli scaldaletti qua, non c’è l'ombrello, non c’è il lastricato alle strade, perchè andiamo fino a mezza gamba nella mota, ma queste sono tutte sciocchezze che ci vogliono per i signori cittadini che forse hanno gridato e poi....

Non state in pensiero: la nostra allegria è massima: sono in mezzo a un monte di compagni e per di più di amici.

Dunque allegri: tutto quel che vi ho detto è la pura verità».

Una settimana dopo, cadeva, resistendo impavido alla grande offensiva di Caporetto.

Alla sua memoria venne decretata la medaglia di bronzo al valore.