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Un addio affettuoso a tutti gli amici e conoscenti che mi
onorano della loro amicizia, della loro stima, ed un bacio ed abbraccio
ai cari amici, agli zii, ai parenti tutti. E tu, o mamma,
tu papà, tu Maria, tu Olga, voi tutti che ho amato di un amore
grande, appassionato, sacro, che ho amato e venerato con tutto
l’amore e venerazione che si può concepire e di cui si può esser
capaci, voi tutti abbraccio di un amplesso che possa dirvi tutto
il mio affetto che è immenso, voi tutti bacio con tutto il trasporto
di cui possa essere capace un cuore.
La vostra cara immagine, insieme alla radiosa visione della nostra Italia vittoriosa, sarà l’ultima che i miei occhi vicini a chiudersi vedranno passare davanti; i vostri dolci nomi insieme a quello glorioso d’ Italia, saranno le ultime parole che le mie labbra vicine a spengersi per sempre, mormoreranno.
Ricordatevi di quello che cantavano i fratelli Bandiera che furon gli iniziatori di quanto oggi si compie:
« Chi per la Patria muor, vissuto è assai ».
Il vostro Raffaele. BUGIANI Ciro, Applicato della Divisione Movimento, Tenente 84° Fanteria, Comandante la 16a Compagnia
« Era un ferroviere sindacalista, di fede irriducibile e di tempra ardènte, scriveva II Nuovo Giornale del 24 e 27 Novembre 1917, assiduo, attivo organizzatore del movimento sindacale ferroviario. Ma il suo credo politico avanzato non gli fece velo nè al cuore nè all’intelletto e quando la Germania e l’Austria scatenarono il terribile flagello, sentì che anche l’Italia doveva schierarsi dalla parte dei sopraffatti e degli aggrediti in difesa della civiltà e della libertà del mondo. Fu interventista con tutto