36 |
lettere d’una viaggiatrice |
|
respirate, vivida, vi sembrerà un balsamo squisito: e voi vivrete in contatto con i grandi orizzonti, pacificato dai grandi silenzii. Ma tentate di salire verso la valle, nel cuore dell’inverno: e tutta la crudeltà, tutto l’orrore del paesaggio vi colpiranno, nella loro verità, nella loro sincerità, la vita sepolta sotto cumuli di neve, la bufera che fischia attraverso le gole deserte, la valanga che precipita dall’alpe omicida, donde sono spariti uomini, case, animali, fiori, nulla più, nulla più, se non fra i lividi bagliori, nel tetro ambiente, la paura della morte, di una morte muta e terribile, sotto l’urto della natura nemica e malvagia. Vi descriverò io, Nizza, Cannes, Montecarlo, nella loro grande stagione d’inverno e primavera, con le loro bellezze naturali moltiplicate cento volte dalla mano dell’uomo, coi loro parchi, coi loro giardini floridi che ricordano quelli della regina di Babilu, con la possente visione di lusso, di ricchezza, di magnificenza che essi rappresentano?
Ma per uno strano desiderio, per sapere tutto, recatevi sulla Cornice, nel mese di luglio: e troverete degli scogli brulli che bruciano al fiero e im-