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352 lettere d’una viaggiatrice

nostra diletta, insuperabile plaga meridionale. La seconda strofe, è già diversa dalla prima: essa parla di un lago incantato, ove corrono mille schifi leggieri, parla di un magnifico edifizio ove persino le bianche statue tendono le braccia, in atto di pietà, in atto di amore, alla povera orfanella e le domandano che mai le abbiano fatto, i cattivi che la rapirono, povera Sperata: ed è già un’altra regione d’Italia, la soavissima e sontuosa regione dei bei laghi di argento, quella cui vibra il rimpianto, nella canzone di Mignon! Ma, veramente, ricordate voi la terza strofe della dolce e malinconica nenia, la terza strofe che così pochi hanno letta, fermandosi alle due prime, le più celebri, la terza strofe, che così pochi ricordano? Essa dice: Conosci tu il sentiero della montagna? La mula vi ascende con lentezza, scuotendo la sua campanella argentina: e gli antichi draghi, lassù, custodiscono gelosamente i tesori della terra! E se mai l’amore delle altitudini purissime vibrò nostalgicamente, in fondo al vostro cuore assetato di solitudine, come nella terza strofe della canzone di Mignon;