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nella città del sogno |
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remise, prese a giornata, ad ora, da forestieri ricchi, ma più modesti; ed ecco in fine le carrozze di piazza, i fiacres, i taximètres, i famosi fiacres parigini, eccoli, a centinaia. Poiché la cosa graziosissima e simpaticissima di questa passeggiata al Bois, è che tutti coloro i quali non hanno carrozza e hanno cinque lire, vi possono venire in fiacre, e vi vengono, e non par loro di far figura meschina, e non la fanno, poiché in questo bel paese domina la più bella libertà sociale, la eguaglianza più disinvolta, l’equilibrio più perfetto, in ogni classe, poiché niuno si occupa dell’altro, salvo per fare atto di gentilezza, poiché ognuno va al Bois come crede, e i più vi possono venire e vi vengono ogni giorno, o qualche giorno, o un giorno. La grande passeggiata, dunque, riunisce ogni ceto, fra le verdezze profonde di Boulogne e ogni ceto sta al suo posto, correttamente e cortesemente, e i due elementi singolari, cioè la mondanità ad oltranza e la beltà pura del paesaggio, si uniscono meravigliosamente, in un’ora che nessuna fantasia, dopo averla gustata, potrà mai dimenticare.