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lettere d’una viaggiatrice |
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e la cui cifra ascende a trecento iire. Sono cose che accadono!... Se siete nuovo, nuovissimo, a Parigi; se, non essendo nuovo, voi accompagnate una persona di riguardo; Se conducete una donna, innanzi alla quale non amate di discutere o di lesinare; se siete distratto da uria preoccupazione qualunque, in qualunque di queste circostanze, non potendo disporre né della vostra riflessione, né della vostra volontà, in quei dieci o dodici restaurants eccezionali, diciamo così, che vanno da Paillard al Café de la Paix, da Henri al Café de Pòris, da Joseph al Café anglais, dal restaurant Ritz al Prè Catelan, in ognuno di essi vi può accadere o cadere sul capo, la famosa addition inaspettata e inaudita. In realtà, in ognuno di questi posti elegantissimi dove si mangia, si può far colazione con cinque o sei lire a persona e si può pranzare con sette od otto lire a persona, ottimamente, assaporando tutte le squisitezze della cucina francese e tutte le finezze del vino francese. Per ottenere ciò, bisogna aver già una certa abitudine della carte: studiare, senza averne l’aria, que-