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lettera di una viaggiotrice |
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giatore, accarezzarne il senso estetico, a risvegliare, in lui, certe correnti di poesia che nulla può fare inaridire completamente. Ognuno ha pensato a interessi materiali, che riguardano la massima economia di denaro, la massima comodità, e ciò per tutti quanti, per chi viaggia e per chi vive di viaggio, per chi si diverte, viaggiando e per chi lavora, viaggiando: arrivare prestissimo, avendo viaggiato comodamente e senza soverchia spesa, ecco un triplice scopo da raggiungere, in chi ha fatto l’orario: essi non si sono d’altro e di altro non dovevano occuparsi. Nel treno direttissimo vi è lo sleeping car da Roma a Genova, così si ha il piacere di non accorgersi della triste maremma toscana, né dei ventisette mila tunnels, fra Pisa e Genova, e partendo alle due pomeridiane da Torino per Modane, vi dà il bel tramonto, alla frontiera italiana, sulle belle Alpi nostre che, un tempo, verso la Francia, erano delle fortificazioni, ma, che, ora, sono semplicemente una porta, tenuta aperta da mani gentili. La seconda notte, passata dormendo, vi evita di accorgervi del lunghissimo tragitto da Modane a