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Parigi, settembre....
Colui che ha organizzato l’orario del treno direttissimo dall’Italia a Parigi, in modo che il viaggiatore giunga qui fra le sei e le sette del mattino, non era certo, nè un artista nè un poeta. Anzi, quest’orario, non è neppure l’opera di un uomo solo, ma l’insieme dell’opera di molti uomini, alti impiegati delle ferrovie italiane e francesi, direttori delle società degli sleeping cars, direttori di compagnie di navigazione, i quali, alla lor volta, hanno dovuto udire il parere di centinaia di persone, dal ministro dei lavori pubblici all’ultimo tenitore di un buffet di stazione. No, nessuno di costoro ha pensato a colpire la immaginazione del viag-