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226 lettere d’una viaggiatrice

di sua moglie, ecco, non manca mai un piccolo malanno del sangue, della testa, dei bronchi, un impercettibile, invero, e gaio malanno che i compiacenti medici mandano, senz’altro, a guarire sul littorale nizzardo, a Cannes; e con costoro, giungono a Cannes figliuoli e figliuoletti, nepoti e cugini, precettori, mademoiselles, istitutrici, governatrici e bambinaie, giungono aiutanti di campi, cavalieri di compagnia, segretarii, maggiordomi, dame di corte, dame di palazzo, lettrici, segretarie, e una serie di piccole corti si formano, tutte a Cannes, diffuse in quelle ville circondate di palmizii, i cui nomi sono così bizzarri e poetici; villa des Topazes; des Èmeraudes; des Saphirs; villa des Roses; des Glycines; des Giroflèes; villa Mon desir; petite Marie; Chèrie; Gabriel; villa Joujou; villa Bèbè ed altri e diversi nomi che il capriccio di un milionario, di un mondano, di un malato, ha messo sui grandi cancelli dorati, che chiudono le aiuole profumate; un’altra serie di piccole corti si forma, anche, nei grandi, ricchi, costosi, fastosi alberghi di Cannes, tanto che i saloni, gli ascensori, i corridoi, sembrano al-