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viaggio a cosmopoli 195

importanza né al giuoco, né al danaro, i primi e i secondi, tutti, non abitano a Montecarlo, ed hanno sempre l’aria di andare in gita, in escursione, in visita, in qualche paesello vicino, e, spesso, fingono di prendere un biglietto per un altro paese. E nei treni, andando, venendo, fra quel discorrere sommesso e gentile che è la nota costante, trapelano le frasi sacre: Couleur passe...; quatre premier s, s’il vous plait...; huit-onze, à cheval...’, dix louis, en plein....


Sovra un’alta roccia, dirimpetto a Monaco, legato a Monaco dal porto e dalla piccola Condamine, alto, biancheggia e verdeggia Montecarlo con le sue sontuose bianche terrazze, che guardano il mare, che guardano la via ferrata donde, ogni venti minuti, fiotti umani di persone discendono. E anche, per ascendere questa roccia, dove fiammeggiano, nella notte, il Casino e gli alberghi e i restaurants, fra i giardini, le aiuole e i boschetti, tutto è così dolce, così soave! Un ascensore è attaccato alla sta-