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164 lettere d’una viaggiatrice

mato in un molino a vento, il molino tutto di margherite bianche e le ali in giunchiglie gialle, con un giovanotto e una signorina, vestiti di bianco e di giallo: una magnifica daumont che rappresentava una fontana di garofani rosei, dove per sino le testiere dei due bei cavalli avevan delle fontanine di garofani rosei e nella carrozza, una bella donna: un carrozzino rappresentante un portebonheur, cioè un enorme medaglione con un quadrifoglio verde, in foglie verdi, fiori candidi e trifogli; una pagoda cinese in camelie rosse e bianche: un carrozzino adorabile che rappresentava una capanna di viole bianche e primole azzurre, tirato da un cavallino bianco con nastri celesti, con due bambine decenni, inglesi, vestite di bianco con nastri celesti, biondissime, quasi albine, rosee, ridenti, una che guidava il cavallino, una che gittava fiori: un cappello del giardiniere, cioè una calèche tutta fiori gialli, con fascia celeste di primole: un breack del principe di Rumania con fiori rosei, gialli, bleu i colori di Nizza, io credo, che formavano panoplie, trofei, bandiere: un aquarium napolitain, che mi è parso