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viaggio a cosmopoli 143

tutto, le classi più povere, non dette mai il permesso che vi si giuocasse. Il Casino di Ospedaletti è restato vuoto, deserto, con la sua facciata, fra il verde, che guarda il mare: ha un aspetto funebre, in quel silenzio, in quella solitudine. Soggiungerò che il palazzo del giuoco di Montecarlo, che così amabilmente è chiamato il Cercle des étrangers, malgrado tutta la sua fiammata di gas della facciata, malgrado tutta la luce elettrica dei grandi giardini, lì intorno, malgrado lo splendore degli alberghi, dei restaurants che lo circondano, ha qualche cosa di austero, come linea. Voi potete non essere un giuocatore, non aver mai toccato una carta, non volerla toccar mai, non aver mai palpitato ai salti della pallina bianca sul piatto della rollina, può non premervi nulla che la gente perda o guadagni, ma il palazzo del giuoco, di fuori, vi parrà sempre austero. Ah si, il nostro governo è immorale, ma in un’altra maniera, più burocratica, più ministeriale, più fiscale: e Sanremo, Ospedaletti, Bordighera debbono contentarsi della loro lussureggiante vegetazione, dei loro giardini, degli chalets