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142 lettere d’una viaggiatrice

rità, non vi è che il solo albergo, oltre il mare e il sole; del resto, manca qualunque occupazione o distrazione del corpo e dello spirito: vita di silenzio, di quiete che a tanta gente conviene, poichè tanta gente non domanda che questo, alla sua dimora sulla costiera. Solo Sanremo è piena di vita, di movimento, ha delle belle e grandi vie, dei magnifici alberghi, dei magnifici negozii, un teatro in inverno, cavalli e carrozze per grandi gite, e qualche salone dove si balla: mi dicono, anche, che vi si giuochi, di nascosto, anche alla roulette e al trente et quarante, per attirare maggior numero di forestieri, qualche particella dei trecentomila che se ne vanno, ogni inverno, intorno a Montecarlo o a Montecarlo. Anzi una volta, una società audace tentò di trasformare Ospedaletti, fra Sanremo e Bordighera, in un Montecarlo e costruì dei villini e, sovra tutto, costruì il palazzo del giuoco, non ricco come quello di Montecarlo, ma abbastanza somigliante, all’esterno: poi, il governo italiano, convenendogli più tenere il giuoco del lotto che è una immoralità sua, diretta, la quale colpisce, sovra