132 |
lettere d’una viaggiatrice |
|
quel canto! Io vidi quei volti sorridenti farsi pensosi, a un tratto, accendersi anche il volto del bellissimo, intonando una lunga complainte:
era l’epopea del loro eroe tirolese, di Andrea Hofer, l’eroe della montagna, l’eroe popolare, colui che seppe combattere, vincere sempre, anche vinto, anche quando fu preso dai francesi e fucilato a Mantova, e prima di morire salutò il suo Tirolo, Mein liebe Tirol, e salutò la libertà, Andrea Hofer, il cui monumento sorge a Innsbruck, Andrea Hofer, cioè la montagna e la libertà, cioè tutto il Tirolo! al momento in cui, nella complainte, Andrea Hofer muore, quasi, le voci singhiozzavano. O sogno di noi immobili, muti, estatici, in un bianco e brumoso pomeriggio di estate, sopra una veranda, fra anime belle e tenere, sogno di noi tutti, immobili, sovra ogni beltà e ogni grandezza del Tirolo, sogno venuto da quel canto che andava verso il cielo, sogno di un lungo viaggio di noi, immobili, taciturni, avvolti di sogno.