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126 | lettere d’una viaggiatrice |
Leipzig, se voi chiedete al libro dove dovete andare, che cosa dovete vedere e che non vedere, se voi domandate, con umiltà, alla guida del Tirolo, che vi è di più bello oltre le sue montagne, simili, in verità, a molte altre, oltre i suoi paesaggi, eguali, in verità, a tanti altri già visti, oltre i suoi prati fioriti e i suoi ruscelli alpestri, la buona, la cara guida vi dirà una cosa giusta e saggia, che, in Tirolo, voi dovete ascoltare il canto delle donne, degli uomini e dei fanciulli, che, sui monti, sui colli alla mattina, al tramonto, nella notte, voi dovete riempirvi l’anima di questi canti, di queste musiche e allora. . . . .
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Era sopra la veranda grande di una villa nascosta fra gli alberi e i fiori, a Igls, in un’ora pomeridiana di estate: e anche gli archi della veranda eran frescamente coverti di foglie e di fiori, salienti dal vasto giardino, sul colle. Era