Pagina:Lettere d'una viaggiatrice - Serao, 1908.djvu/131

124 lettere d’una viaggiatrice

lestina, basta aver letto il Marocco di Edmondo De Amicis, per comprendere Tangeri, senza altra indicazione, e basta aver letto quella magnifica e giovanile incoerenza, che è la Coupe et les lévres di Alfred de Musset, per visitare e intendere la beltà del Tirolo. Ahimè, come la realtà s’incarica di punire questi presuntuosi, che non hanno mai comperato, nelle loro peregrinazioni, una guida Baedeker, trovandola troppo arida e troppo banale!

Chi viaggia, solo guidato dal sogno di un poeta, rischia di nulla vedere, di nulla intendere e di nulla ammirare: poichè il sogno non si trasmette: poichè la parola del sogno, è l’ombra del medesimo: poichè nessun sogno appare due volte, eguale, a due persone diverse: poichè ogni uomo ha il suo sogno o non ne ha nessuno. E chi vuole sentire come Pierre Loti nnanzi ai templi indiani, come Paul Bourget innanzi ai palazzi di sedici piani di New-York, o chi vuole, in fine, nel Tirolo, ritrovar il sogno di Alfred de Musset, tornerà indietro deluso e triste e accuserà questi poeti e questi scrittori di menzogna. Ma la guida Baedeker è un libro