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certezza ci fa balzar fuori la ritrosa verità. Egli stesso ebbe coscienza di questa sua missione; nè io voglio lasciare di qui riportarvi la splendida testimonianza che ei rese al suo genio: «Fin dalla tenera età (dice egli nelle sue lettere) vivendo la vita del marinaio, desiderai di sapere i segreti di questo mondo, e per oltre quarant’anni cercai tutte quelle regioni che fino ad oggi si navigano, e conversai con gente savia, ecclesiastici e secolari, greci e latini, indiani e mori e di molte altre selle: e il Signore trovai molto propizio a’ miei desiderii; da lui ebbi spirito d’intelligenza; egli mi fece dell’arte navigatoria molto intendente; d’astronomia mi diè quello che bastava, e così di geometria e d’aritmetica; l’animo mi fe’ ingegnoso e le mani atte a disegnar la sfera, e in essa le città, i monti, i fiumi, le isole, i porti, tutti nel loro convenevole sito. In questo tempo io misi studio in vedere tutti i libri di cosmografia, di storia, di filosofia e d’altre scienze; dimodochè nostro Signore m’aprì visibilmente l’intelletto, acciò ch’io navigassi di qua alle Indie; e m’ispirò forza di volontà per condurne a fine l’esecuzione».

Vissuto in un secolo mercantile, poetico, devolo e cavalleresco, Colombo riflette armonicamente questi quattro caratteri. Partiva per trovar l’oro di Ofir e le isole delle Spezierie, per accumular tesori a liberazione del Santo Sepolcro, per recare la legge e l’alleanza dei cristiani ai popolosi regni del gran Kan, per fondare un’immortale dinastia di vicerè e di ammiragli devoli alla Casa della regina Isabella, questa prediletta figlia di Dio, com’ei teneramente la chiamava. Un’anima grande non si rifuta ad alcuna delle idee del suo tempo, non si rivolta contro di esse: ma le trasforma, le purifica, le ingrandisce. In mezzo all’alterna vicenda dell’anarchia e della servitù, che non