lontà. E primi i Poli, che sullo scorcio del XIII secolo peragrarono tutta l’Asia fino al mar Chinese ed alla Polinesia. E benchè i racconti di Marco, con quella profusione d’isole, di regni, di città, di palazzi d’oro e di eserciti innumerevoli, paressero intemperanti fantasie, nondimeno s’accesero dell’Oriente lutti gli animi, e Marin Sanudo, che Humboldt chiama il Raynal credente del medio evo, cominciò nei primi anni del XIV secolo, col suo singolarissimo libro intitolato Segreti dei fedeli della croce, quella discussione sulla migliore strada del commercio orientale che gli Inglesi non hanno ancora oggidì terminata. — Nel tempo stesso s’andavano facendo comuni i viaggi per l’Armenia, per l’Egitto e per l’Asia minore; e par che fino all’India penetrassero i nostri e vi avessero stazioni, poichè Bartolomeo da San Concordio di là riceveva lettere. Nell’età più vicina a Colombo, Nicolò de’ Conti apostata Veneziano percorse tutta l’Asia meridionale e tornato in patria narrò cose che acquistarono fede a Marco Polo; al quale la moderna critica decretò il nome d’Erodoto Italiano: tanto appare al paragone delle nuove scoperte schietto e sottile osservatore, narratore conciso, spirito libero e robusto. Contemporaneo a Colombo, Antonio Galateo, elegante latinista e sagace filosofo, sosteneva la possibilità della circumnavigazione dell’Africa, fondandosi sulle notizie fornitegli dal genovese Giorgio Interiano da molt’anni stanziato nell’India; e Behaim nel suo celebre mappamondo del 1492, divisando i dieci trapassi a cui soggiacevano le spezierie, cita l’autorità di Bartolomeo Fiorentino, che per 24 anni era stato alle Indie. Quali sentimenti destassero negli animi i maravigliosi racconti dell’orientale magnificenza, quanta ammirazione per la grandezza materiale, quale spirito sitibondo di avventure si accendesse nelle menti scaldate dalle im-