Pagina:Lettere autografe Colombo.djvu/155


di cristoforo colombo 131

aggionsi, incontinente mi mandarono due fanciulle ornate di ricchi vestimenti: la più di tempo non saria di età di anni undici, l’altra di sette; tutte due con tanta pratica, con tanti atti, e tanto vedere, che saria bastato, se fossero state puttane pubbliche vinti anni: portavano con esse loro polvere di incantamenti, e altre cose della loro arte. Come furono aggionte, comandai che fusseno adornate di nostre cose, e le mandai subito alla terra. Ivi vedetti una sepoltura dentro nel monte grande come una casa, e lavorata suttilmente con grande artificio, e un corpo vi stava sopra discoperto, quale guardando dentro pareva che stesse; di altre arte mi disseno quivi essere di più eccellenza. Animali grandi e piccoli vi sono assai, e molto diversi dalli nostri; fra li quali io vi vedetti porci di forma spaventevole, che un cane di quelli di Irlanda non ardiva aspettarli. Con una balestra aveva ferito un animale, che proprio si rassomiglia a gatto-maimone, salvo che è molto più grande, e ha la faccia come volto di uomo: avevalo passato da parte oltre con una saetta, cominciando dal petto fino la coda; e perchè era ferocissimo, gli tagliai un piè dinanzi, che più presto parevano mani, e uno di dietro. Li porci vedendo questo cominciarono ad incresparsi, e fuggirono tutti con gran paura, vedendo il sangue di quell’altro animale. Io quando vedetti questo, fecili buttare le vegare, certi animali che così le chiamano, dove ello stava; e approssimandomi a lui così stando alla morte, e la saetta sempre nel corpo, gli butto la coda per li labbri della bocca, e gli amarro1 molto forte, e con l’altra mano vi era restata lo piglio dietro la coppa, come a nemico. Lo atto così grande e

  1. Amarrar in Spagnuolo, amarrer in Francese, termine marineresco, che significa legare.