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di cristoforo colombo 101

dici1 con lui. e tutti qui combatterono; e i travagli e le fatiche furono molte: alfine poi ne conseguiron vittoria.

Questo viaggio di Paria credo che placherebbe alquanto gli animi, a motivo delle perle e dell’oro scoperto nella Spagnuola. Alla gente colla quale fermai il concerto di andare alla pesca delle perle, comandai che le pescassero, e mettessero insieme: a mio giudizio ne avremo a misura di fanega. Se non lo scrissi alle Loro Altezze, egli fu, perchè prima io voleva aver fatto lo stesso riguardo all’oro.

Questo mi riuscì come altre cose molte, le quali io non perderei, nè il mio onore con esse, se cercassi il mio ben proprio, e lasciassi disertar la Spagnuola; o se mi fosser mantenuti i miei privilegii ed accordi: e dico altrettanto dell’oro ch’io adesso teneva raccolto, che con tante morti e travagli per virtù divina ho condotto a perfezione.

Al ritorno da Paria trovai sollevata nella Spagnuola quasi la metà della gente; e mi hanno fatta la guerra fino ad ora, come ad un moro, e gl’Indiani gravemente (mi hanno afflitto) per un altro capo. In questo venne l’Hojeda2, e si provò di mettervi il suggello. Disse che le AA. LL. lo spedivano con promessa di doni e franchigie e paghe: radunò una numerosa banda di briganti, perchè in tutta la Spagnuola, salvo pochissimi,

  1. Due non dodici leggono gli Accademici; aggiungendo in nota (12), che si tratta «di tre navigli indirizzati dall’Ammiraglio alla Spagnola.»
  2. «Giunse all’Isola un Alfonso di Ogieda..... procacciava di suscitare un altro nuovo tumulto: pubblicando per cosa certa, che la Regina Donna Isabella stava per morire ecc. Ferdin. cap. 84.