porti, lungo la costa del mare, senza confronto con quegli che io incontrai tra i cristiani, e poderosi fiumi grandi e buoni che è meraviglia. Le sue terre sono alte e vi sono molte sierre e montagne altissime senza confronto dell’isola del centro; tutte sono bellissime e variatissime, e tutte accessibili, e piene di alberi di diversissime forme e alti che pare tocchino il cielo, e credo che non perdino mai la foglia, secondo ho potuto giudicare veggendoli tanto verdi e tanto belli come sono in maggio nella Spagna, essendo alcuni in fiore, altri con frutto ed altri in diverso termine, secondo la sua qualità. E cantavano il rosignuolo ed altri augelli di mille specie, nel mese di novembre, e per tutto ov’io andava. E vi hanno palme di sei od otto specie, stupende a vedersi per la loro variatissima bellezza; e vi sono campagne estesissime, ed havvi miele, e molte sorta di uccelli e frutta e legumi molto diversi. Nella terra vi sono molte miniere di metalli ed havvi gente d’inestimabile numero. Nella Spagnuola sono meravigliose le sierre e le montagne e le pianure e le campagne e le terre tanto belle e pingui per piantare e seminare, per allevare bestiame di ogni razza, per edifici di ville e paesi. I porti del mare sono tali a cui non si presterebbe credenza senza vederli, e dei molti fiumi e delle grandi e buone acque, la più parte traggono oro. Negli alberi e frutti ed erbe vi hanno grandi differenze da quelle della Giovanna. In questa vi sono molte spezierie e grandi miniere d’oro ed altri metalli. Gli uomini di quest’isola, e di tutte le altre che ho trovate e prese, e di cui ho avuto notizia, vanno tutti nudi, uomini e donne, così come le loro madri li danno in luce; tranne che alcune donne si coprono una sola parte con una sola foglia d’erba od un pezzo di cotone che da sè fanno.