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traduzione letterale. 87

pensai fosse terra ferma, la provincia del Catai1. E siccome non trovai nessuna città o villaggio lungo la riva del mare, tranne piccole tribù colla gente delle quali non poteva parlare perchè subito fuggivano tutte, andava io innanzi pel detto cammino, pensando di dover incontrare grandi città e borghi. Ed a capo di molte leghe, visto che non vi era innovazione, e che la costa mi portava al settentrione, cosa a cui la mia volontà era contraria, perchè l’inverno era già avanzato ed io aveva il proposito di virare verso austro, ed eziandio il vento mi mandava innanzi, determinai di non aspettare altro tempo; e voltai altrove fino ad un notevole porto, dal quale inviai due uomini entro terra, per sapere se vi erano re e grandi città. Andarono tre giornate e trovarono infinite piccole tribù e gente innumera, ma non indizio di governo, e perciò ritornarono. Io sentiva ancora da altri Indiani, che io avea presi, come continuamente quella terra fosse un’isola, e, così seguitai la sua costa dalla parte di oriente 107 leghe sin dove finiva. All’oriente del qual capo vidi altra isola, distante da questa 18 leghe, al quale luogo posi subito nome la Spagnuola, e mi recai colà, e seguitai la parte del settentrione, come avea fatto riguardo alla Giovanna all’oriente per 178 lunghe leghe, per la linea retta dell’oriente, così come avea fatto della Giovanna, la quale, come tutte le altre, sono fertilissime in massimo grado, e questa in particolar modo. In questa vi sono molti

  1. Quel Catai, di cui raccontò meraviglie Marco Polo e che Colombo credeva di aver trovato, perchè, come tutti sanno, egli viveva nella convinzione di navigar all’Oriente, cioè verso l’Asia, per l’Occidente. Della quale sua convinzione tien altresì fede l’aspettazione ch’egli nutriva d’incontrare ampli regni e grandi città, e raffermare che fa, più innanzi (pag. 92), die l’Ispaniola si trova in tal posizione da poter mercatare colla terra del Gran Can.