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lettere di santa caterina 87

e, come ladra, 1 furerebbe quello che è di Dio, e darebbelo a sé. E così quello del prossimo; e non l'amerebbe se non per propria utilità. E le figliuole sue non governerebbe se noti a piacimento di se o delle creature; e per non dispiacer loro, farebbe vista di non vedere i difetti loro. O se correggesse con la parola, piglierebbe poco luogo, 2 perchè nol farebbe con ardire e sicurtà di cuore: però che, perchè la vita sua non è ordinata, germina paura e timore servile: e però non ha luogo il suo correggere. Non ci veggo dunque altro modo, se non di ponerci al petto di Cristo crocifisso; se per questo mezzo 3 (per lo modo detto, che gustiamo il latte della divina carità), e qui fare il fondamento.

Onde considerando me, che neuno altro rimedio né via c’è, dissi che io desideravo di vedervi fondata in vera e perfetta carità; e così vi prego per l’amor di Cristo crocifisso, che v’ingegniate d’essere, acciocché le pecorelle vostre sieno governate da voi con esempio di buona e santa vita; e acciocché le pecorelle che sono fuore dell’ovile della virtù, ritornino all’ovile loro. Ritraetele dalle conversazioni, e animatele 4 alla cella, e fatele sollecite al coro, e al refettorio in comune, e non in parti-

  1. Chi nel punire non misura con ragionevole amore il gastigo, arroga a sé un diritto non suo, e insieme ne abusa; doppiamente ladro solo l’incompetenza, ma la mala applicazione della legge, e sia pur fatta da autorità competente, rende il potere illegittimo.
  2. Non terrebbe il luogo della propria dignità; perderebbe (come suol dirsi) terreno. Ovvero; la punizione perderebbe della sua forza, non penetrerebbe negli animi per correggerli, ch’è il vero luogo della autorità.
  3. O è a leggere se non, o nel dettare sottintese per questo mezzo acquistare giustizia vera attingendola alla carità. Se la giustizia è il fondamento de’ regni, Caterina sono l’a core alla, stessa giustizia fondamento.
  4. Scorcio effiace. Petrarca: «Sfòrzati al cielo, o mio stanco coraggio». Dante: «La bella donna che al ciel l'avvalora».