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lettere di santa caterina | 67 |
il suo grido per veruna mormorazione; ma sostenne infino alla morte per compire l’obedienzia del Padre e la salute nostra. Ma colui che è obediente, seguita le vestigie di questo dolce e amoroso Verbo, e cerca l’onore di Dio e la salute dell’anime. Sicché vedete che ogni creatura che ha in se ragione, se vuole la vita della Grazia, si conviene che passi col giogo dell’obedienzia. Ma attendete, che questa è una obedienzia generale, alla quale generalmente ciascuno è tenuto e obbligato. Ed è un’altra obedienzia, che è particolare, la quale hanno coloro che, osservati i comandamenti, seguitano i consigli, volendo andare attualmente e mentalmente per la via della perfezione. Questi sono coloro che entrano nel giardino della santa religione. Ma agevole cosa gli sarà ad obedire all’ordine e al prelato suo, a colui che ha osservata l'obedienzia generale, e dalla generale è ito alla particolare. Onde se elli è ito con la volontà morta, come debbe, egli gode, e stando nell’amaritudine sente 1 la dolcezza, e nel tempo della guerra gusta la pace, e nel mare tempestoso fortemente naviga; perocché il vento dell’obedienzia tanto forte2 mena l’anima nella navicella dell’ordine, che neuno altro vento contrario che venisse, la può impedire. Non il vento della superbia; perocché egli è umile, che altrimenti non sarebbe obediente; non la impazienzia, perocché egli ama, e per amore s’è sottoposto all’Ordine e al prelato, e non tanto al prelato, ma a ogni creatura per Dio: e la pazienzia è il midollo della carità.
Onde noi paò percuotere il vento della infedelità, né