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lettere di santa caterina |
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Per questo cognoscimento che ha nel tempo delle fadighe, leva da se la imperfezioue della Fede, e viene a perfettissima Fede, per la molta esperienza che n’ha avuta e provata, 1 essendo ancora nel camino della imperfezione. Questo lume tolle via in tutto la confusione della mente; non tanto che 2 nel tempo delle battaglie, ma eziandio se l’uomo attualmente fosse caduto in colpa del peccato mortale, di qualunque peccato si sia, la fede il rileva. Perchè col lume ragguarda nella clemenzia, fuoco ed abisso della carità di Dio, distendendo le braccia della speranza, e con esse riceve e stringe il frutto del sangue, nel quale ha trovato questo dolce e amoroso fuoco; con una contrizione perfetta, umiliandosi a Dio, e al prossimo per lui, 3 e reputasi il minimo, il pili vile di tutti gli altri. E così spegne la colpa dentro nell’anima sua per contrizione e speranza del sangue; il qual sangue fa introdotto 4 dal lume della fede. Per questo modo viene a tanta perfezione e a tanto amore del divino e amoroso fuoco, che egli può dire insieme col dolce Gregorio: o felice e avventurata colpa, 5 che meritasti avere così fatto Redentore! Fu felice la colpa di Adam? No, ma il frutto che per essa ricevemmo, fu felice,
- ↑ Non ogni prova dà l’esperienza; ma, d’altra parte, non ogni esperienza è provata, cioè preparata e seguita dalla riflessione, che la rende feconda e dimostrativa, e ne deduce le sue coseguenze.
- ↑ Può stare anco senza il che; ma non è da torlo via come errore.
- ↑ Umiliarsi al prossimo per altro che per Dio è viltà e vanità.
- ↑ La redenzione non solo è fatta conoscere all’intelletto dalla Fede; ma essa Fede, in quanto virtù, fa sentire all’anima il valore della Redenzione in effetto. E però dice introdotto il sangue, quasi fatto scorrere negli intimi seni dell’ anima.
- ↑ O felix culpa! Ci aggiunge avventurata per abbondanza d’affetto, ma non senza senso, in quanto dice che tale ventura non è merito nostro; dove felice accenna più propriamente la grandezza del bene a cui la colpa fu non cagione ma occasione.