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lettere di santa caterina 57

Facendo così, vi vestirete del mirollo 1 della virtù della pazienzia, che è la rairoUa della carità; e goderete delle pene, purché voi vi possiate conformare con Cristo crocifisso; e a portare le pene e obbrobrii suoi, vi parrà godere. E fuggirete le conversazioni, e diletteretevi della solitudine; e non presumerete di voi; ma confiderete in Cristo crocifisso. E non s’empirà la mente vostra di fantasie, ma di vere e reali virtù: amando con il cuore schietto e non finto, 2 libero e non doppio; ma in verità amerete lui sopra ogni cosa, e il prossimo come voi medesime. Né per molestie del demonio, che vi desse laidi e malvagi pensieri, né per fragilità della carne, né per molestie delle creature, non verrete a tedio né a confusione di mente; ma con fede viva direte con Paolo Apostolo: «per Cristo crocifisso ogni cosa porterò, che é in me, che mi conforta». Riputatevi degne delle pene, e indegne del frutto, per umiltà. 3 Amatevi, amatevi insieme con una carità fraterna in Cristo dolce Gesù, tratta dall’abisso della sua carità. Altro non vi dico. Dio vi riempia della sua santissima grazia.

Di una cosa vi prego: che voi non andiate per molti consigli; ma pigliate uno consigliero il quale vi consigli schiettamente, e quello seguitate. Però che andare per molti è cosa pericolosa. Non che ogni consiglio, che é fondato in carità, non sia buono: ma come e’ servi di Dio sono differenti nei

  1. In Romagna merollo. La d e la r si scambiano: armario, armadio. Vestirsi del midollo, non è improprio se s’intenda affine a investirsi, ne’ sensi dell’induere latino.
  2. Paolo: «In caritate non fiata». Bello il contrapporre di libero a doppio. Libertà è coraggio di semplicità sapiente; la doppiezza è di schiavi.
  3. Non per viltà o per disperazione, che sono due rami dell’orgoglio, ai quali l'anima rea s’impicca.