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40 lettere di santa caterina

porale, parendogli, se non abonda sempre, avere necessità. Egli si dilunga dall’amore del suo creatore; lassa la madre dell’orazione. Anco facendo l'orazione debita, alla quale voi sete obbligate, spesse volte viene a tedio; perocché colui che non ama, ogni piccola fadiga gli pare grande a sostenere; la cosa possibile gli pare impossibile a potere adoperare. E tutto questo procede dall’amore proprio, il quale nasce da superbia, e la superbia nasce da lui, fondata in molta ingratitudine e ignoranzia e negligenzia nelle sante e buone operazioni.

Non voglio dunque, dilettissime figliuole, che questo divenga 1 a voi: ma come spose vere, seguitate le vestigie dello sposo vostro; perocché, altrimenti, non potreste osservare quello che voi avete promesso e fatto voto, cioè, povertà, obedienzia e continenzia. Sapete bene che nella professione voi deste per dota il libero aibitrio 2 vostro allo sposo eterno; perocché con libertà di cuore faceste la detta professione. Ohe sono tre colonne che tengono la città dell’anima nostra, e non lassano cadere in ruina; e non avendone, 3 subito viene meno. Debbe dunque la sposa esser povera volontariamente per amore di Cristo crocifisso che gli ha insegnata la via.

La povertà é ricchezza e gloria delle religiose: e grande confusione é, ch’el si trova che elle abbiano che date. Sapete quanto male n’esce? Che se passa 4 questo, tutti gli altri passerà; perocché

  1. Forse addivenga. Ma può stare.
  2. Dante del voto: «Nel fermar tra Dio e V umno il patto, — Vittima fassi dì questo tesoro» (della libertà del volere).
  3. Meglio avendole.
  4. Trasgredisce questo voto. Questo è de’ tre il men difficile, anzi il più comodo ad osservare.