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lettere di santa caterina |
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E però voglio che voi vi studiate, giusta al vostro potere di portarvi sì e con sì vero desiderio, che questo non addivenga mai a voi per neuno caso che venisse. Non venga mai la mente vostra a neuna confusione; ma levate l’occhio nel sangue, e pigliate una larga 1 e dolce speranza; ponendo il rimedio di levarsi da tutte quelle cose che gli 2 impediscono la verità: e allora riceverà grandissima grazia da Dio, e comincerà a ricevere il frutto delle sue fadighe, ricevendo l’abbondanzia della carità nell’anima. Or fuggite, figliuolo carissimo, nella cella del cognoscimento di voi, abbracciando il legno della santissima croce; bagnandovi nel sangue dell’umile e immacolato Agnello; fuggendo ogni conversazione che vi fusse nociva alla salute vostra. E non mirate a dire: «che parrà, se io mi levo da queste creature? Io lor dispiacerò, e averannolo per male». Non lassate però: che noi siamo posti per piacere al Creatore, e non alle creature. Sapete che dinanzi al sommo Giudice neuno risponderà per voi nell’ultima estremità della morte; ma solo la virtù sarà quella, con la misericordia,3 che risponderà. Quanto c'è necessaria la virtù! senza la virtù non possiamo vivere di vita di grazia. E però vi dissi ch’io desideravo di vedervi costante e perseverante alla virtù infino alla morte. Sicché non vollete il capo indietro per alcuna cosa che sia. Spero nella bontà di Dio, che ’l farete; siccome debbe fare il vero figliuolo. E così farete
- ↑ Più bello che in Orazio spem longam.
- ↑ O manca, o il salto da voi a lui è un po’ forte.
- ↑ Sottinteso divina anco in Dante.