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316 LETTERE DI SANTA CATERINA
da aspettare. Ma il più tosto che potrà, ne verrà, e sarà alla vostra obedienzia. Perdonate a lui e alla mia presunzione. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesù dolce. Gesù amore.
CXXXVII. — A Misser Matteo Rettore della Chiesa della Misericordia di Siena, mentre che essa era a Pisa.
Al conoscimento vero di sé precede e consegue calore d’affetto; dalle due cose insieme ne viene l’immedesimarsi per amore a tutte le creature. Carità lega le mani della giustizia. I mali della Chiesa e d’Italia sono spine, tra le quali ella sente la rosa. Crociata.
Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
A voi, dilettissimo e carissimo figliuolo in Cristo Gesù, io Catarina, serva e schiava de’ servi di Gesù Cristo, scrivo nel prezioso sangue suo; con desiderio di vedervi infiammato tutto d’amoroso fuoco, sì e per siffatto modo, che diventiate una cosa colla prima dolce Verità. E veramente l’anima che per amore è unita e trasformata in lui, fa come il fuoco che consuma in sé l’umido delle legna; e poiché sono bene riscaldate, sì le arde e converte in sé medesimo, dandogli quello calore e caldo e potenzia ch’egli ha in sé medesimo. Così l’anima che ragguarda il suo Creatore e la sua inestimabile carità, con la quale comincia l’anima a sentire il caldo del
cognoscimento 1 di sé medesimo (il quale cognosci-
- ↑ L’angusta riflessione sopra sé, senza riguardo di vincoli che obbligano l’uomo all’universo e al comune Creatore, è cosa fredda e buia. Ma considerare in sé la verità eterna e uno specchio di tutte le cose, non si può senza quella luce che non va disgiunta mai dal calore.