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lettere di santa caterina 305

santissima croce. L’altra si è una giustizia data sopra le creature; la quale avete a fare e tenere1 per lo Stato vostro nel vostro reame. Per la qual cosa io vi prego in Cristo Gesù che voi non teniate occhio che sia fatta ingiustizia; ma con giustizia giustamente ad ognuno sia renduto il debito suo, così al grande come al piccolo. E guardate che neuno piacimento né timore di creatura vi ritraggano da questo: altrimenti, non sarete vera figliuola. Onde se voi giustamente terrete l’occhio verso l’onore di Dio, vorrete innanzi morire, che passarla mai.

Poiché il vasello è netto de’ vizi e peccati, ed è ripieno delle virtù; non si può tenere né difendere il cuore che non ami; sì perché egli ha trovata la vena della bontà di Dio adoperare2 in lui, e sì per la conformità3 che ha la creatura col Creatore.

Perocché la creò alla immagine e similitudine sua: e questo fece non per debito né perché ne fosse pregato, né per utilità che traesse da lei, ma solo l'abisso e la forza dell’amore e la ineffabile carità sua il mosse. Questo fu quello amore che fece Dio unire e umiliare all’uomo. Oh quanto, dolce e venerabile madre, si debbe vergognare la creatura d’insuperbire per neuno stato o grandezza che abbia, vedendo il suo Creatore tanto umi-

  1. Non solo fare a salti, o con sentenze e in parole e in carta, ma sì mantenerla; e che i magistrati la tengano.
  2. La stampa ad operare. E c’è esempi del trovare, coll’a: ma qui meglio adoperare all’antica per operare. Ed è il modo di Paolo: «Operatur in nobis».
  3. Siccome il figliuolo ama e obbedisce il padre, perché sente nella propria la vita di lui; così l’uomo ama Dio non solamente per la bontà di lui che in sé prova, ma per l’imagine divina che in sé riconosce. L’amore di sé, come d’ogni altro bene, gli è scala a Dio. Delicato e profondo concetto, dedotto dalle viscere dell’umana natura, e che dei sentimenti naturali fa prova novella ai soprannaturali. Lettere di S.Caterina - Vol. II.