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lettere di santa caterina | 301 |
d’io tornerò. Benedite e confortate tutti i miei figliuoli in Cristo. Ora a questi dì è venuto l’ambasciatore della regina di Cipri1 e parlommi. Esso va al santo Padre Cristo in terra a sollecitarlo de’ fatti del santo passaggio. E ancora il santo Padre ha mandato a Genova a sollecitare loro2 di questo stesso.
Il nostro dolce Salvatore vi doni la sua eterna benedizione. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesù dolce, Gesù amore.
CXXXIII. — Alla Reina di Napoli.3
Sei figliuola a Dio e serva. Da serva buona, netti il vaso dell’anima; da figliola, l’empia di buone coso. Faccia giustizia di sé, poi agli altri, non per piacere agli uomini, né per paura loro. Accenti a tal donna coraggiosi. Poi della crociata.
Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
A voi, reverendissima e carissima madre mia in Cristo dolce Gesù. Io Catarina, serva e schiava
- ↑ Così nel Boccacio e in Dante. Eleonora, figliuola del Principe d’Antiochia, vedova di re Pietro I, regnava per Pietro II, minore. Gregorio XI raccomandò l’isola pericolante a Raimondo Berengario Gran Maestro di Rodi. Forse Eleonora stessa desiderò che il suo ambasciatore parlasse alla Senese, la cui fama poteva essere giunta nell’Oriente, più prossimo allora all’Italia che non sia coi vapori d’adesso: ma certamente quell'inviato, stando in Pisa a aspettare l’imbarco per Avignone, avrà cercato di Caterina, non ella di lui. Non dice, io gli parlai, ma parlommi; che è più dignitoso appunto perché più modesto.
- ↑ I Genovesi. La figliuola di repubblica tratta senza cerimonie la potente repubblica vincitrice di Pisa.
- ↑ Figliuola a Carlo d’Angiò duca di Calabria e a Maria di Valois, figliuola di Carlo di Valois, fratello di Filippo il Bello: e questo Carlo è quello col soprannome di Senzaterra. Nacque nel 1324; ebbe quattro mariti: Andrea d’Ungheria suo cugino, Lodovico di Taranto suo cugino, Giacomo d’Aragona principe di Maiorica, Ottone di Brunswich. Nel 1348, anno pestilenziale davvero, vendette ai papi per ottantamila fiorini d’oro Avignone e la Contea Venassina. I papi la difesero, accusata dell’avere ucciso il primo marito. Qui la chiama reverendissima, titolo fin dal settimo secolo dato a monache; e Dante e il Boccaccio lo dà a secolari, e il Villani fa reverendissima la corona di Francia. Venerabile qui chiama Giovanna, e chiamerà il re di Francia