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lettere di santa caterina | 287 |
di sé medesimo, e non corra, a tanto calore, ^ a vestirsi dell’uomo nuovo? Certo i cuori tiepidi e freddi e negligenti se ne difendono: e tutto questo nasce dalla perversa radice dell'amore proprio. E però vi dissi che io desideravo che voi fuste annegato e vestito di quella fortezza e plenitudine dello Spirito Santo; perocché l’anima, che ha levato l’affetto suo sopra di sé, e percossolo ^ nel consumato desiderio di Dio, non cade in questo difetto, ma ène privata.
Adunque io vi prego, figliuolo in Cristo Gesù, che, poich’Egli dice che è vestimento forte, che riceve ogni colpo, che noi portiamo virilmente. Oh amore! Il Verbo si ha dato in cibo, il Padre è letto dove l'anima riposa per amore. Dunque non ci manca cavelle. Il vestimento è di fuoco centra al freddo, cibo centra al morire di fame, e letto centra alla stanchezza. Siate, siate innamorato di Dio, dilettando l’anima e la coscienzia vostra in lui; e non vogliate pigliare la estremità: ^ perocché noi vediamo tanta larghezza, che essendo noi peregrini, questa Parola incarnata ci ha accompagnata nella peregrinazione, e datocisi in cibo per farci correre virilmente. Ed è ^ sì dolce compagno dell’anima che ’1 seguita, che egli è colui che giugnendo
1 Salmo: «Non est qui se abscondat a calore ejus».
2 Fattolo giungere come chi coglie nel segno. Dante: «Per quello rotear (di spiriti) elle insieme venne, Tosto che in certo grado si percosse».
3 Qui vale la forza intellettiva e meditante dell’anima, e la forza operante, e il sentimento del bene operare.
- Contrappone l’estremità all’imagine di larghezza, intendendo: non siate
avari d’amore, non istate allo stretto precetto, dilettatevi nell’abbondanza del consiglio.
° La stampa: e di sì.