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286 LETTERE DI SANTA CATEEINA
SO sangue del Figliuolo suo; coji desideiio di vevervi finnegnto e affocato Del fuoco dell’ardentissima carità di Dio, spogliato del vostro perverso vestimento, e vestito e ricoperto dal fuoco dello Spirito santo. Il quale vestimento è di tanta fortezza e di tanta durezza, che non ammolla mai il cuore che n’è vestito, e non diventa mai femminile; ^ anco, è atto e forte a ricevere i grandissimi colpi delle molte persecuzioni del mondo e del dimonio, e del corpo proprio; e non gli passano dentro, perocché il vestimento della carità fa i-esistenzia. Perocché l’amore ogni cosa porta: ciò " è esso Spirito Santo. Egli è quello lume che caccia ogni tenebra; egli è quella mano, che sostiene^ tutto il mondo. Così mi ricordo che, poco è, ^ egli diceva: «Io son colui, che sostengo e mantengo ^ tutto il mondo. Io son quello mezzo che unì la natura divina con la natura umana: io son quella mano forte, che tengo il gonfalone della croce; e di questo ho fatto letto, tenuto confitto e chiavellato, Dio•ed-uomo». Egli è di tanta fortezza, che se ’1 vincolo della carità, fuoco di Spirito Santo, non l’avesse tenuto, li chiodi non erano suffìcenti a tenerlo.amore dolce, e inestimabile Carità, tu se’ ministrato re e servitore delle vilissime creature. Quale cuore adunque si difenderà che non si spogli del vestimento dell’uomo vecchio _ dell’amore proprio
1 Da effeminare lo spirito; sebbene sia vestiraento d’amore.
- Questo amore è lo Spirito divino, perchè Dio è carità. Ciò non corrispondente a neutro, usavano; come in Virgilio: «Hoc erat illa fames. - Nec sopor illud erat».
3 TTn inno: <t Mundum ptigillo continens».
- Dante: «l’mi partii, poco è, da uno...».
5 Più bello, anche perchè più buono, del Cuncta snperoilio moventis. Paro intenda di parole ch’ella stessa sentì nel suo cuore.