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lettere di santa caterina 19

che osserviate infino alla morte; perocché altrimenti non sareste spose, ma sareste come adultere, amando alcuna cosa fuora di Dio. Che in tanto è detta adultera la sposa, in quanto ella ama un altro più che lo sposo. E 1 quale è il segno dell’amore? che ella sia obediente a lui. E però dopo la povertà e umilità, seguita l’obedienzia. Che quanto la sposa è più povera per spirito 2 volontariamente, e più ha renunziata alla ricchezza e stati del mondo; tanto più è umile; e quanto più è umile, tanto più è obediente. Perocché 'l superbo non è mai obediente, però che la sua superbia non si vuole inchinare a essere suddito né soggetto 3 a neuna creatura. Voglio dunque che siate umili, e che voi spogliate 4 il cuore e l’affetto infine alla morte. Voi, abadessa, obediente all’Ordine; e voi suddite, obedientiall’Ordine, e alla abadessa vostra.

Imparate, imparate dallo Sposo Eterno, dolce e buono Gesù, che fu obediente infino

5 alla morte. Sapete che senza obedienzia voi non potreste participare il sangue dell’Agnello. Ora che é la Religiosa senza il giogo dell’obedienzia? È morta; e drittamente è uno dimonio incarnato. Non è osservatrice dell’Ordine, ma trapassatrice dell’Ordine.

  1. La stampa: El
  2. II pauperes spiritu, rendesi col per meglio che coll’ in. Dicendo in ispirito, parrebbe escludersene la povertà esteriore ed in atto. Dicendo per, denotasi la libera scelta, e l’alto fine spirituale, e la spirituale radice, senza la quale la povertà è apparenza arida, ostentazione, forse grettezza e inerzia e sudiceria.
  3. Talvolta soggetto è più di suddito, in quanto accenna dipendenza forzata; ma del resto la sudditanza è cosa più regolare e abituale, la soggezione può essere per accidente o per poco.
  4. Vi spogliate della vostra volontà e dell’affetto. Virgilio: «Istam... exue mentem».
  5. Ap.: «Obediens usque ad mortem». Non del tempo, ma del grado d’intensità; non fino all’ora del morire, ma fino a morire per obbedienza.