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lettere di santa caterina 17

tanta pace e quiete, che, come cosa levata in alto, neuna amaritudine che vegna, gli può aggiugnere. Egli è quello letto pacifico dove si riposa l’anima. E però dissi ch’io desideravo di vedervi posto in su la mensa della santissima croce.

Orsù, figliuolo, non stiamo piìi in negligenzia; che il tempo de’ fiori 1 ne viene. Abbiate buona sollecitudine delle pecorelle vostre. Fate che, se l’obbedienzia non ve ne manda, che voi non vi partiate. Dite a coteste donne che si riposino in su la croce collo sposo loro Cristo crocifisso. Dite a Frate Giovanni che si sveni 2 e aprasi in su la croce per Cristo. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesù dolce, Gesù amore.


LXXV. — Al Monasterio di San Gaggio in Firenze, e alla Badessa e Monache del Monasterio, che è in Monte Sansovino.3

Non è povertà degna ne obbedienza senza umiltà e senza carità. Ascendesi all’umiltà per l’affetto. Quella sola è pena davvero che non è consolata d’affetto. Le ascensioni faticose conducono a pace. Morte di Monna Nera, da consolarsene perchè salita alla pace. Le idee in questa lettera, e anco le digressioni, sono congiunte insieme da un filo delicato, ma sodo.

Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.

Carissima madre e figliuola in Cristo dolce Gesù. Io Catarina, serva e schiava de’ servi di Gesù Cristo scrivo a voi nel prezioso sangue suo; con desi-

  1. Cantica: «Flores apparuerunt in terra nostra».
  2. Il sagrifizio doloroso di sé, può ad ogni ora l’anima rinnovarlo.
  3. San Craggio a uno scarso miglio da Firenze. Gaggio, corrotto da Caio; poiché a San Caio intitolò il monastero Tommaso Corsini, nobile fiorentino; e il cardinal Pietro figliuolo di lui lo arricchì della metà de’ suoi beni, in prò’ delle Agostiniane, ivi di sangue nobile tutte. San Savino è tra Siena e Arezzo; faceva uno staterello da sé, soggetto all’Altezza Reale di Toscana: così il Lettere di S. Caterina - Vol. II. Burlamacchi. Nel 1336 fu fondato il monastero a cui Caterina scrive, da tre donne tornate di Terra Santa. Erano Benedettine. E conservavano copia di questa lettera, perdutosi il foglio, se non scritto, inviato da Caterina; perdutosi o logorato per il molto richiedere che ne facevano gli ammalati, da quel tocco sperando a sè guarigione. La medesima lettera è ai due monasteri; con’una piccola giunta a quel di San Gaggio.