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lettere di santa caterina 217

essere serva e sposa di Gesù Cristo. Questi iniqui, per impedire lei e voi, vi porranno innanzi i timori e sospetti; e porranno per vituperio e per viltà quello che è ’l maggiore onore che avere possiate. Perocché non tanto che sia onore presente, ma, l’onore e il ricordamento1 e la memoria di voi sarà dinanzi a Dio e nel mondo infine all’ultimo fine sopra a tutti quanti e’ vostri antecessori. Stolti e matti noi, che vogliamo pur poner l’affetto e la sollecitudine e la speranza nel fuoco della paglia. Gran fuoco si mostrò la prima volta che la sposaste: ma subito venne meno, e non rimase altro che fumo di dolore. La seconda apparbe la materia del fuoco, ma non venne in effetto; però che venne il vento della morte, e portello via. Molto sarebbe dunque semplice ella e voi, poiché lo Spirito Santo la chiama, se ella non rispondesse. E ha veduto che il mondo la rifiuta, e cacciala a Cristo crocifisso. Son certa per la divina bontà, che voi non sarete quello che per veruno detto vi scordiate della volontà di Dio, e non sarete corrente né ratto a’ detti del mondo. Chiudete, chiudete la bocca a’ sudditi vostri, che non favellino tanto: e mostrategli il volto. Non dubito (se il cane della coscienza non dorme e l’occhio dell’intelletto) che voi ’l farete; perocché in altro modo non sareste combattitore vi-

  1. Ricordamento riguarda gli uomini, memoria l’eternità. E anco tra gli uomini, memoria dice fama più gloriosa, se non sempre con altrettanto affetto. Le lettere di Caterina che dureranno immortali, avverano il vaticinio.