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216 lettere di santa caterina

servire e amare cosa che sia maggiore di noi.

Dio è il nostro redentore, signore e padre, somma ed eterna Bontà, degno d’essere amato e servito da noi: e per debito il doviamo fare, se vogliamo partecipare della divina Grazia. Egli è somma Potenzia e sazietà;1 Egli è colui che sazia e empie l'anima e fortifica ogni debile; sì che sta in pace, e in quiete, e in sazietà e in sicurtà, e d’altro non si può saziare. E per questa cagione è, che ogni cosa creata è meno che l’uomo. Adunque lo spregiare del mondo è l’onore e la ricchezza dell’uomo. Ma gli stolti e matti non cognoscono questo vero onore, ma reputano tutto il contrario. Ma voi, come vero combattitore, levatevi sopra a’ sentimenti vostri sensitivi, e cognoscete questa verità. E non vogliate credere a’ malvagi e iniqui uomini: che favella il dimonio per bocca loro, per impedire la vita e salute vostra, e per provocarvi ad ira e contradire alla volontà di Dio. E però non credete a’ consiglieri del dimonio; ma credete e rispondete allo Spirito Santo, che vi chiama. Traete fuore la disciplina dell’ardire, e con viril cuore rispondete a loro, e dite che voi non sete colui che volliate ricalcitrare a Dio, perocché non potreste.

So che v’è detto, e vi sarà, molto male della Contessa2 da’ fedeli3 e dagli altri, perché ella vuol

  1. Meglio Sapienza. Il copista trovando poi saziare e sazietà, forse avrà scambiato.
  2. Benedetta sorella d’Agnolino, vedova d’un marito e d’uno sposo, consigliata da Gate; ina stessa a farsi monaca, ma in brevi parole senza né minacce spirituali ne lusinghe punto. Dice poi che il fratello l’aveva sposata; giacché le fanciulle allora non eleggevano a sé il marito, e dipendevano da’ fratelli insieme e da’ genitori.
  3. Di casa vostra: sudditi o famigliari. Parla a signore quasi principe. Agnolino, avo paterno di questo, era de’ più ricchi in Italia, con rendita di ben centomila fiorini d’oro; e fu capitano degli Orvietani. Giovanni il padre fu consigliere di Carlo IV, e nelle sue case lo accolse, lui con la corte splendidamente. Un Sezzo Salimbeni aveva già dato ospizio magnifico a Carlo di Valois, e a Caterina sua moglie, figliuola dell’imperatore di Costantinopoli; della qual tenne al sacro fonte la bambina natale in Siena. Altri afferma (ma non è certo) che Salimbene Salimbeni, ito con Raimondo di Puglia alla prima crociata, per il valore mostratovi, fosse nel 1098 elevato, primo de’ Latini, alla sedia patriarcale d’Antiochia.