Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
LETTERE DI SANTA CATERINA 193
odio, ma per singolare amore. Così disse egli a’ discepoli suoi: «Io vi mando a esser perseguitati e martirizzati nel mondo, non per odio, ma per singolare amore. E di quello amore che il Padre mio ha amato me, di quello io amo voi. Però che, perché egli m’amasse di singolare amore, egli non di meno mi mandò a sostenere la pena obbrobriosa della santissima croce». Dico: perché le dà? Per amore come detto è, e per nostra santificazione, acciò che siamo santificati in lui. Noi chi siamo, a cui sono date queste fadighe? Siamo coloro che non siamo; ma per la colpa nostra siamo degni di cento migliaia d’inferni, se tanti ne potessimo ricevere. Però che, perché1 noi offendiamo il Bene infinito, deverebbe seguitare una pena infinita; e Dio per misericordia ci punisce nel tempo finito, dandoci pena finita. Perocché tanto bastano le tribolazioni in questa vita, quanto il tempo, e più no. E però ogni grande fadiga è piccola, per la brevità del tempo. Il tempo nostro, dicono e’ Santi, è quanto una punta d’aco. La vita dell’uomo è non cavelle; tanto è poca. Adunque ogni grande fadiga è piccola: la fadiga che è passata, noi non l’abbiamo; e quella che debbe venire, noi non siamo sicuri d’averla, perché non siamo sicuri d’avere il tempo. Solo dunque questo punto del presente ci è, e più no.
Or su, figliuola dolcissima, levati dal sonno; e non dormiamo più, ma seguitiamo con fede viva le vestigie di Cristo crocifisso, con vera e santa pazienzia. Bagnatevi nel sangue di Cristo crocifisso. Altro non dico. Permanete nella santa e dolce dilezione
di Dio. Gesù dolce, Gesù amore.
- ↑ Qui perché vale per la ragione che: nel precedente periodo sta per benché. Lettere di S. Caterina - Voi. II.