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184 LETTERE DI SANTA CATERINA
ta una cosa col fuoco se non vi si gitta dentro, che punto non ne rimanga di faore.1 Or questo è quello vincolo dell’amore, col quale l’anima si lega con Cristo. Oh quanto è dolce questo legame il quale legò il Figliuolo di Dio in sul legno della santissima croce. E legato che l’uomo è di questo legame, si truova nel fuoco. E fa il fuoco della divina carità nell’anima, come fa il fuoco materiale; perocché scalda e allumina, e converte in se, fuoco dolce e attrattivo, che scaldi e scacci via ogni freddezza di vizio e di peccati, e d’amore proprio di sé medesimo! Questo caldo riscalda e accende questo legno arido della nostra volontà: onde ella s’accende e distende a’ dolci e amorosi desideri! amando quello che Dio ama, e odiando quello che Dio odia. E come l’anima vede, sé essere cotanto smisuratamente amata, e dato sé medesimo Agnello svenato in su ’l legno della croce; allora dico che il fuoco l’allumina, e non cade tenebre in lei. E così l’anima, alluminata a questa venerabile fuoco, tutto distende lo intendimento, e allarga 2 E poiché ha sentito e ricevuto il lume, discerne e vede quello che è nella volontà di Dio; e non vuole seguitare altro che le vestigie di Cristo crocifisso, perocché vede bene che per altra via non può andare: e non si vuole dilettare in altro che negli obbrobri suoi. Onde allora, per mezzo della carne di Cristo crocifisso, trae a sé il latte della divina dolcezza. lume dolce, dove non cade tenebre né pena, per veruna amaritudine né tristizia che ven--