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LETTERE DI SANTA CATERINA 183

vedervi vero sacerdote, e membro’ legato1 nel corpo della Chiesa santa. venerabile e carissimo padre in Cristo Gesù, quanto sarà beata l’anima vostra e mia, quando io vedrò che noi siamo legati nel fuoco della divina carità, la quale carità sapete che dà il latte alli figliuoli suoi, e notricali! E parmi che questo latte non si trae per altro modo che tragga il fanciullo il latte dal petto della madre sua; il quale per mezzo della poppa trae il latte, e così si notrica: così sapete, che l’anima nostra non può avere vita per altro modo che per mezzo di Cristo crocifisso. Così disse la prima Verità: «Veruno può andare al Padre se non per me». E in altro luogo dice: «Io sono via, verità e vita; e chi va per me, non va per le tenebre, anzi va per la luce».

O inestimabile dolcissima Carità, quale è la via tua, che tu eleggesti con tanto amore? Io non vedo che fusse onore né delizie né gloria umana, né amor proprio di te medesimo; perocché la carità non cerca le cose sue, ma solo l’onore di Dio e la salute della creatura. La vita sua dunque non fu altro che scherni e ingiurie e rimproveri e villanie, e all’ultimo l’obbrobriosa morte della croce. Per questa via l’hanno seguitato li Santi, siccome membri legati e uniti con questo dolce capo Gesù. Il quale è tanto dolce che nutrica e dà vita a tutte le membra che in esso capo sono legate. E se noi diciamo: «in che modo seguito questo dolce capo, e legomi con lui?» sapete che con altro modo non si lega l'uomo, se non con legame, né non diven

  1. De’ legami della vita, Virgilio: «Nexos artus».