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176 | lettere di santa caterina |
sentite stanco nel perseverare in questo campo della battaglia, tollete, carissimo fratello in Cristo Gesù, tollete il gonfalone santo della croce, il quale è una colonna fortissima, dove si riposa l’Agnello svenato per noi. E tanto è forte, che ci tolle ogni debolezza: e tanto fortifica il cuore dell’uomo, che ne dimonio né creatura il puole1 muovere se esso medesimo non vuole. E non me ne maraviglio; perocché la fortezza dell’Amore il teneva legato e chiavellato in su il legno della santa croce. Or qui su dunque vi prego che vi leghiate; e così non potrete tornare indietro. Ine troverete fondate tutte le virtù. Ine sì troverete Dio-Uomo per l’unione della natura divina coll’umana. Ine troverete l’abbondanzia della divina Carità, con la quale egli ha tratta la sposa dell’umana generazione dalle mani del dimonio, che la possedeva come adultera.2
O dolcissimo amore Gesù, che con la mano disarmata e confitta e chiavellata in croce hai confitti e’ miei nemici! Egli venne, come nostra pace, a pacificare l’uomo con Dio. Così disse santo Paolo. «Io son messo e legato3 in Cristo per voi. Pregovi, fratelli carissimi, che vi reconciliate e facciate pace con lui; perocch’egli è venuto come tramezzatore
a metter pace tra Dio e l’Uomo.» O dolce Gesù, bene è vero che tu se’ nostra pace e tranquillità e riposo di coscienzia; e veruna amaritudiue né tristizia può cadere in questa anima, né pover-
- ↑ Temo sia del copista.
- ↑ Frequente nella Bibbia: e conferma che il superbo strupo di lucifero s’ha a intendere stupro, e non truppa, come il Grassi voleva.
- ↑ <Pro Christo legatione fungimur, tamquam Deo exhortante per nos. Obsecramus pro Christo, reconciliamini Deo.» Messo era parola solenne, ma indeterminata; e però aggiunge legato.