Pagina:Lettere - Santa Caterina, 1922.djvu/186


lettere di santa caterina 175

citi sempre il tempo, 1 con umile e continua orazione. Altro non dico. Bagnati nel sangue di Cristo crocifisso, e permani nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesù dolce. Gesù amore.

CVII. — A Luisi di Misser Luisi Gallerani da Siena in Asciano.2

Sia cavaliere costante: gli sia colonna la eroine, alla quale appoggiato combatta. Il male è guerrra, in Cristo la pace.

Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.

A Voi, dilettissimo e carissimo fratello mio in Cristo Gesù, io Catarina, serva e schiava de’ servi di Dio, scrivo e confortovi nel prezioso sangue del Figliuolo suo; con desiderio di vedervi cavaliere virile: cioè che audiate innanzi come cavaliere virile,3 non vollendovi addietro a schifare e’ colpi, ma sempre audiate innanzi4 con vera e perfetta perseveranzia. Perocché sapete che sola5 perseveranzia è coronata, e non il cominciare. E se vi

  1. Virgilio: «Diffugit arator.... et agricola... Dum pluat in terris et possint sole reducto Exercere diam» (ne’ lavori). Furare il tempo, approfittarne e appropriarcelo; e, anziché s’involi a noi esso, involarlo. Ne’ Vangeli la morte vien come ladro. Intendasi inoltre sottrarre il tempo, non che ai piacerle agli uffizi men necessarii e men utili.
  2. De’ grandi di Siena. Era di questa casa il beato Andrea, fondatore dello spedale della misericordia; e dicesi il primo terziario domenicano vestito dal beato Ambrogio Sansedoni. Luisi, come in Dante Oderisi e Parisi.
  3. Lo ripete, perché le preme. Virgilio: «An puer improbus ille? Improbus ille puer».
  4. Dante:

    «Com’esce alcuna volta di galoppo
    Lo cavalier di schiera che cavalchi
    E va per farsi onor del primo intoppo».

  5. Manca il la forse. Ma può starne senza.