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170 lettere di santa caterina

rocche pazienzia senza carità già non sarebbe virtù. Ma perché l'amore vero e perfetto è nell’anima, ha mostrato il segno del sostenere pene e obbrobrio, scherni e villania, tentazioni del dimonio e lo stimolo della carne, le lingue de’ mormoratori e le lusinghe del cuore doppio, ’ che ha una in cuore e un’altra mostra in lingua; e tutte le ha passate con vera e santa pazienzia, e con vera sollecitudine di servire a Dio e al prossimo suo. Ed è fatto abitatore della cella del cognoscimento di sé; nella quale cella sta la cella ^ del cognoscimento della bontà di Dio in sé. Ine ingrassa, e ine si diletta. Nella cella sua mangia con pena ^ el cibo dell’anime: e così ha posta la mensa in su la croce. Nella cella della gloria e loda del nome di Dio si riposa, e ine ha fatto il letto suo. E così ha trovata la mensa e ’l cibo e servitore, cioè lo Spirito Santo, e l'onore * del Padre eterno, dove si riposa. E poiché ha trovata la cella dentro così dolcemente, ed egli la procaccia di fuore ancora, quanto gli è possibile.

Ricordivi, carissimo padre e negligente figliuolo, della dottrina di Maria, e di quella della dolce prima Verità. Sapete che vi conviene stare nel cognoscimento di voi; e offerire umili e continue orazioni. E convienvi studiare la cella, e cognoscere la verità; e fuggire ogni conversazione, se non quella

1 Dopo le mormorazioui e erli scherni, dopo tutte le altre tentazioni, pone, t-ome più t:ravissiraa, le lusinghe del cuore doppio, che più muovono a sdegno l’anima sincera, e però non se ne risentire è prova di più forte virtù.

- L’una cella nell’altra. Il rifugio più segreto è la speranza e la gratitudine della misericordia; e senz’essa lo studio di sé è orgoglio’ affannoso. Ma questo è quasi il limitare ai più intimi penetrali della perfezione.

3 Non è senza fatica il far migliori le anime altrui; ma con la fatica cresce il godimento e il nutrimento che ne viene alla nostra.

  • L’onore è il cibo, lo spirito lo ministra.