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124 lettere di santa caterina

dell’eterna volontà sua dolce; e naviga in questo mare tempestoso, virilmente e realmente seguitando le vestigie1 di Cristo crocifisso.

Or questo è quel dolce legame, il quale lega l'anima col suo Creatore. Tu2 legasti Dio nell’uomo, come detto è, e l’uomo in Dio, quando tu, Padre eterno, ci donasti il Verbo del Figliuolo tuo, e unisti la natura divina colla natura umana.3 figliuoli carissimi, questo fu quel legame che tenne confitto e chiavellato Dio-e-Uomo in croce: che se l’amore non l’avesse tenuto, non erano sufficienti i chiovi né la croce a poterlo tenere. L’amore che Cristo ebbe all’onore del Padre e alla salute nostra, e l’odio e dispiacimento ch’egli ebbe del peccato, e l’odio insieme coll’ amore fece vendetta delle nostra iniquità, e punille con pene e tormenti sopra il corpo suo.

Adunque l’anima, che è legata con Cristo crocifisso, il seguita, facendo vendetta, per onore di Dio e salute sua e del prossimo, 4 della parte sen-

  1. Le immagini di vestire, navigare, vestigio, non bene s’avvengono, se pure la non avesse avuto al pensiero quello del salmo: «In mari via tua et semita tuae in aquis multis; et vestigia tua non cognoscentur. Al che forse accenna anche Dante:

    «Metter potete ben per l’alto sale
    Vostro naviglio, servando mio solco
    Dinanzi all’acqua che ritorna eguale».

  2. Con lirico volo si volge alla Carità.
  3. Della congiunzione dello spirito al corpo, ha Dante figura simile:«Ti piaccia Di dirne come l'anima (del suicida) si lega In questi nocchi(nelle piante infernali, che sono a lei membra sensibili) e dinne.... Se alcuna mai da tai membra si spiega».
  4. La mortificazione abbia il triplice intento: non della salute propria solo (che sarebbe amor proprio avaro), ma dell’onore di Dio e del bene de’ prossimi. Se da essa non viene onore alla legge del bene, se noi ne siam fatti impotenti a giovare a’ fratelli; la penitenza è pena mal collocata, non degna di premio, o meritevole di premio minore che le invisibili spirituali astinenze.