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110 | lettere di santa caterina |
essi il mostrano con la lingua; pregando tanto la divina Bontà per me, che coregga la vita mia. Poi dite a loro che il sommo Giudice è quello che punirà ogni mio difetto, e remunererà ogni fatiga che per lo suo amore si porterà. 1 Verso di monna Paula2 non voglio che tu pigli sdegno neuno; ma pensa che ella faccia come la buona madre, che vuole provare la figliuola, se ella ha virtù o no. Confesso veramente, che in me poca fortuna ha trovata; ma ho speranza nel mio Creatore, che mi farà correggere e mutare molto. Confortatevi, e non vi date più pena; però che ci troveremo unite nel fuoco della divina Carità, la quale unione non ci sarà tolta né da demonio, né da creatura. Altro non vi dico. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesù dolce, Gesù amore.
XCIV. — A Frate Matteo di Francesco Tolomei dell’Ordine de’ Predicatori.3
Dall’umiltà la pazienzia; in essa l’amore vero. L’idea di redenzione, confermando l'amore, fa il timore stesso essere filiale, e rivela all’uomo il segreto di sé. Lettera maravigliosa.
Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
Carissimo Figliuolo in Cristo dolce Gesù. Io Catarina, serva e schiava de’ servi di Gesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo; con deside-
- ↑ Del difetto dice mio; il merito della fatica lo accomuna a tutti, e quasi ci rinunzia per sé.
- ↑ A una madonna Paola indirizza due lettere.
- ↑ Figliuolo a Francesco, e a Rabe o Onorabile della nobile famiglia Agazzari; fratello a Giacomo; e indotti da Caterina alla religione ambedue. Matteo ebbe titolo di Beato: e così le due sorelle di lui Francesca e Genocchia, terziarie.