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lettere di santa caterina 101

XC. — A Madonna Laudomia, Donna di Carlo delli Strozzi 1 da Firenze.

Servire a Dio è libertà dignitosa dal male. Alla ricca signora raccomanda non amare soverchio la grandezza degli averi né de’ figliuoli, beni prestati. Solo la Grazia, appropriata a noi dal libero arbitrio, è cosa nostra.

Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.

Carissima suoro in Cristo dolce Gesìi. Io Catarina, serva e schiava di Gesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo; con desiderio di vedervi vera serva di Cristo crocifisso. Il quale servire non è servire, ma è regnare, e fa l’anima libera, traendola della servitudine del peccato; tolleci la cecità, e dacci perfetto lume; tolleci la morte, e dacci la vita della Grazia: dacci pace e quiete, privandoci d’ogni guerra; e vesteci e saziaci del vestimento della carità e del cibo dell’Agnello (il quale Agnello fu cotto 2 e arrostito in sul legno della santissima croce col fuoco dell’amore dell’onore del Padre e della salute nostra); e fa l’uomo sicuro, tollendogli ogni timore servile. Adunque bene è grande dol-

  1. Carlo nel 1369 strinse pace vantaggiosa di Firenze con Pisa. Ma il popolo che per la vittoria avuta sopra i Pisani chiedeva di più, se ne sdegnò, e pose a pericolo la vita di lui. Nel 1374 fu mandato a Siena con Buonaccorso di Lapo, a fare accordo tra quella repubblica e i Salimbeni. Con esito del pari felice, conchiuse altri negoziati. Maddalena Strozzi figliuola di Carlo e di Laudomia fu moglie a Luchino Visconti cugino di Bernabò. Laudomia pare il nome ciclico di Laodamia, e rincontrasi nella famiglia: giacché Piero Strozzi maresciallo di Francia fu marito a Laudomia di Pier Francesco de’ Medici.
  2. Dante, del luoco: «E sì lo incendio imaginato cosse». Del sole e gl’Italiani e Latini, onde coquere per maturare. In Ennio e in Virgilio, delle cure e degli affetti dell’animo. Volgarmente gl’Italiani cotto per preso d’amore. Altro più strano traslato in Cicerone, che parole tolga da un più antico: bene coxtus et conditus sermo. E Plauto scherzando tra cotto e dotto, i Legisti: Juris coctiores. Quando si pensi al simbolico Agnello pasquale, e a Lui che fa per amore cibo di sé, l’imagine apparirà meno strana.