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92 lettere di santa caterina

desimi, e del cognoscimento della bontà di Dio in noi, con olio del vizio e amore della virtù. Questa è una via, ed è una casa, dove l’anima cognosce ed impara la dottrina di Cristo crocifisso, in questa casa del cognoscimento di noi e di Dio, troviamo il sangue, dove noi troviamo 1 lavata la faccia dell’anima nostra.

Che vasello ci conviene portare? Dico che ’l 2 vasello del cuore: acciocché, come spugna, mettendo l'affetto del cuore nel sangue, tragga 3 a sé il sangue, e l’ardore della carità con che fu sparto. E allora l’anima s’inebria. 4 Poi che ha avuto il lume, ed è andata per la via, seguitando la dottrina di Cristo crocifisso; è giunta al luogo, ed empito el vasello, gusta uno cibo di pazienzia, uno odore di virtù, uno desiderio di sostenere, che non pare che si possa saziare di portare croce per Cristo crocifisso. E fa come l’ebrio, che quanto più beve, più vorrebbe bere; e così quest’ anima quanto più porta, più vorrebbe portare. E il suo refrigerio le sono le pene; e le lacrime che ha tratte per la memoria del sangue, le sono beveraggio; ed e’ sospiri le sono cibo. 5

Questa è dunque la via e ’l modo di potere giugnere alla Grazia, e acquistare questa reina

  1. Se non è sbaglio, può intendersi che la purificazione dell’anima, sebbene meritata dal desiderio e dall’opera, riman però sempre effetto di grazia preveniente; sì che né l’uomo può gloriarsene, e neanco conoscere il quando e il come e’ sia fatto migliore veramente.
  2. Non pongo ch’è, ’l sebbene così possa sciogliersi la scrittara del codice, perchè più bello sottintendere il verbo.
  3. Del non aver potuto iiitenogare di quanto desiderava. Dante: «Trassi dell’acqua non sazia la spugna».
  4. Ripigliarsi a bell’ agio il discorso, per meglio riposarsi nell'immagine dell’ebrezza celestiale. Ripetizioni volute dal cuore.
  5. Salmo: «Fuerunt mihi lacrymae meae panes die ac nocte».