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D’ISABELLA ANDREINI. | 7 |
voi stesso dell’infinito amor, ch’io vi porto, à cui prego, che sia premio la vostra lealtà, e la vostra perseveranza, promettendov’io all’incontro di farmene meritevole quanto più potrò, e s’io non havrò quel tesoro di bellezza, onde molt’altre Donne vanno ricche, & altere, n’haverò uno almeno, ch’assai più vale, ch’è molto più d’apprezzarsi, che non verrà meno, e che non mi rubberà il tempo; e questo sarà il tesoro incorruttibile della mia fede, che verrà meco sin nel sepolcro.
Lodi della Bellezza.
OMMAMENTE mi glorio padrona mia di viver soggetto alla piacevolissima tirannide della vostra bellezza, poiche non è giogo più grato, nè più soave di quello, che pone la bellezza ad un’anima innamorata, vivete dunque certa, che questo mio cuore tanto hà di bene, e di conforto quanto per voi sospira, & arde; e se mi sarà dato in sorte di veder quanto bramo quelle chiome, che sono a’ raggi del Sole più belle del Sole, io non invidierò lo stato di qual amante si sia, benche felice. Non ardirei di pregarvi, che mi concedeste parte della gratia vostra, perche nè io, nè quanti vivono al mondo possono esser oggetto degno de i vostri alti pensieri; e perche si disdirebbe, che donna così bella, nata per arrichir la terra, e per far fede della bellezza del Cielo, vivesse senz’amore, e non essendo alcun degno dell’amor suo, converrà, che voi
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